GLENDA

SINOSSI: Glenda non appartiene a quel mondo, eppure lo rende un posto migliore, forse perché il suo nome significa “puro bene”. Per sopravvivere alle spine della strada Glenda ascolta musica con la sua inseparabile radio portatile, costruendosi e rifugiandosi in un mondo di musica, danza e fiori. Un mondo dove anche le rose con le spine sono apprezzate e dove sua madre non se n’è davvero mai andata.

Glenda è una bambina nel corpo di una giovane donna a cui nessuno ha insegnato ad essere adulta. Vive in un mondo che le ha tolto brutalmente il suo equilibrio, equilibrio che ha ritrovato da sola costruendosi e rifugiandosi in un mondo di musica e fiori. Glenda rappresenta la capacità dell’uomo di costruirsi un proprio equilibrio individuale, giusto o sbagliato che sia, ma che gli permette di sopravvivere. Il cortometraggio è ambientato all’ombra di un albero come rimando all’aspetto psicologico che vi si cela dietro al disegnare un albero per venire a conoscenza della personalità del soggetto che vi si sottopone al disegno. Sulla stessa strada lavora Rumba, una giovane donna arrabbiata con la vita. Due donne completamente diverse, diversità messa in evidenza dalla fotografia caratterizzata da bianchi e neri ben contrastati e dalla colonna sonora che definisce la vera natura dei personaggi. Due anime ferite che condividono solo l’ombra di un albero in un’estate afosa trascorsa sul rovente asfalto in attesa del prossimo cliente. Due donne che, prima di essere prostitute, sono delle persone con un loro passato.” Davide Como.

Glenda” è il secondo capitolo della Trilogia sull’Identità, con protagoniste Ludovica Mancini e Angella Lello, con la colonna sonora originale di Raffaele Petrucci. Prodotto da Davide Como e Poliarte Accademia di Belle Arti Design, con il sostegno di Calliope BPS e Cahiers du Cinéma-Espressione Image Fabriano. 

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